Brasatura minuterie di preziosi

Nel mercato degli accessori della moda e del bijoux, la brasatura è impiegata per unire fibbie, chiusure e catene applicate a scarpe, borse o vestiti. Questi accessori sono prodotti in diversi materiali principalmente in ottone ma anche in zama o acciaio inox. La costruzione della catena presenta numerosissime varianti estetiche e dimensionali ottenibili con diversi processi di produzione e sagomatura. Si parte da filo di ottone, metallo ad alta lavorabilità rispetto a tutti gli altri metalli. Se subisce una lavorazione intensa, a freddo, diventa più resistente e meno flessibile ed è denominato ottone crudo. Se è riscaldato ad alte temperature tramite cannello a gas o forno diventa più morbido ed è detto ottone cotto. L’ottone cotto è da preferire per produrre bijoux. A parità di spessore l’ottone crudo è molto meno lavorabile rispetto al cotto. La struttura della catena è prodotta tramite macchine specifiche che possono alternare le forme delle maglie con differenti materiali e/o forme e/o tipologie di filo in un’infinita combinazione di elementi o in una sequenza precisa. Dopo la fase di formatura la catena può subire altre lavorazioni meccaniche di fresatura o rullatura per ottenere geometrie particolari. Per alcuni tipi di catene è richiesta la chiusura dell’anello tramite il processo di brasatura con leghe a base argento, solitamente lega ISO17672: Ag 156, perché molto scorrevole e disossidante ISO18496: FH 10 in polvere o pasta. L’importanza della componente estetica legata al giunto impone l’uso di metalli d’apporto in formato di fili e barrette con diametri sottili (< 1 mm) per poter unire i lembi degli anellini più piccoli senza sbavature. La catena è poi impreziosita da bagni galvanici di ramatura, bronzo bianco, palladio o rutenio per evitare l’ossidazione. Infine, la doratura o l’applicazione di particolari colorazioni per ottenere effetti lucenti o scintillanti.