Il metodo di riscaldamento più comunemente utilizzato nella brasatura è la torcia manuale (cannello a fiamma). È disponibile una varietà di combustibili: gas naturale, acetilene, propano, propilene, ecc., che combinati con ossigeno o aria generano la fiamma. Entrambi i metalli base nell’assieme devono essere riscaldati il più uniformemente possibile in modo che raggiungano la temperatura di brasatura allo stesso tempo. E’ importante tenere sempre la torcia in movimento e non riscaldare direttamente solo l’area di brasatura. Alcuni metalli sono buoni conduttori e di conseguenza trasportano il calore più velocemente nelle aree più fredde. Altri sono cattivi conduttori e tendono a trattenere rapidamente il calore e il surriscaldamento. I buoni conduttori avranno bisogno di più calore rispetto ai cattivi conduttori, semplicemente perché dissipano il calore più rapidamente.
La facilità di approvvigionamento e disponibilità di rete spesso fa optare gli utilizzatori finali per utilizzare il metano come gas da miscelare con l’ossigeno.
La quantità stechiometrica di ossigeno per bruciare completamente 1 volume di metano CH4 è pari a 2 volumi di O2: rapporto volume Ossigeno – Metano (2:1). La completa combustione quindi è dovuta al rispetto di questo rapporto che implica anche la massima produzione di energia pari a circa 3,4 Kwh/m3. La temperatura massima raggiungibile è 2850 °C e la velocità di combustione è di circa 3,3 m/s questi valori sono i più bassi rispetto ad altre composizioni (es. idrogeno-ossigeno o acetilene-ossigeno) questo perché è necessaria più energia e tempo per rompere il legame stabile CH4. Per avere maggior trasferimento di calore in minor tempo sul pezzo è necessario cambiare miscela di gas ovvero passare a idrogeno-ossigeno o acetilene-ossigeno (gas più pericolosi da gestire). Non rispettare il rapporto volumetrico Ossigeno – Metano (2:1) implica una minor capacità della fiamma di trasferire tutto il suo potenziale energetico sul pezzo.
La regolazione della fiamma metano-gas segue le tre tipologie classiche di settaggio che sono:
Fiamma neutra: quando la regolazione di ossigeno-metano rispetta il rapporto stechiometrico necessario per la combustione completa del metano Ossigeno – Metano (2:1). Questa è la condizione più idonea perché non ossida e facilita l’operatore grazie al massimo apporto di calore sul pezzo.
Fiamma carburante (eccesso di metano rispetto al rapporto ideale 2:1): questa fiamma più allungata rispetto alla neutra ha il vantaggio di “cercare” ossigeno nell’aria attorno al pezzo per bruciare completamente diventando pertanto avvolgente, ha lo svantaggio che potrebbe generare incombusti (fuliggine) che si potrebbero depositare sul pezzo e nel bagno di fusione. E’possibile utilizzare anche questa regolazione nella brasatura.
Fiamma ossidante (eccesso di ossigeno rispetto al rapporto ideale 2:1): questa fiamma più corta rispetto alla neutra fa coincidere l’area di lavoro, dopo la fine del dardo, al punto di massimo calore posto sulla punta del dardo stesso creando difficoltà di gestione perché movimenti minimi traferiscono sul pezzo massimo calore o poco calore. Questa fiamma è utilizzata solitamente da brasatori esperti perché sanno dosare accuratamente la distanza fiamma-pezzo e sfruttano il punto di massimo calore della fiamma. Fiamma da evitare in brasatura per l’apporto di ossidazione superficiale.
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