Autoproduzione del flux in pasta da polvere disossidante
Per formare un disossidante in pasta solitamente si miscelano 1000 g di flux in polvere con circa 400 g d’acqua ma in alcune applicazioni particolari è necessaria una pasta disossidante con diversa viscosità ricorrendo all’autoproduzione miscelando la polvere disossidante con acqua in percentuali diverse. Non sempre è disponibile l’acqua deionizzata (demineralizzata) pertanto si ricorre all’acqua di rubinetto. In generale, è difficile determinare i potenziali effetti delle impurità in tracce presenti nell’acqua senza conoscere maggiori dettagli sulle caratteristiche proprie dell’acqua utilizzata. L’uso di acqua deionizzata è raccomandato per prevenire la formazione di calcare nel flussante, le impurità contaminanti presenti nell’acqua di rubinetto, oltre certi limiti, possono interferire con la brasatura.
Limiti massimi di impurità per contaminante nell’acqua.
Impurità | Max % consentita | Max quantità in ppm |
Calcio | <0,1% | 1000 |
Bario | <0,05 | 500 |
Sodio | <0,5 | 5000 |
Ferro | <0,02 | 200 |
Rame | <0,02 | 200 |
Titanio | <0,1 | 1000 |
silicio | <0,05 | 500 |
Piombo | <0,05 | 500 |
Per il cloruro il massimo ammesso è 0,02%, oltre provoca problemi di corrosione. I solfati dovrebbero essere inferiori allo 0,02% mentre i fosfati possono causare problemi di odore post brasatura. Gli idrocarburi devono essere limitati a causa della potenziale formazione di residui carboniosi e di problemi di corrosione a lungo termine. Altri contaminanti comuni indiretti del disossidante possono essere ruggine, lubrificanti, detergenti, tensioattivi, polvere o sporco.
Livelli elevati di contaminanti riducano il potere disossidante durante il processo di brasatura, soprattutto se per evitare troppi residui post brasatura si applica sul giunto solo la quantità strettamente necessaria di flussante. Il modo più semplice per verificare la presenza di contaminazioni è un’ispezione visiva dell’impasto liquido che deve essere privo di particelle estranee e non scolorito. La pasta ottenuta dopo la miscelazione della polvere con acqua deve essere omogenea senza grumi, non dove esserci olio che galleggia sulla superficie né sul fondo del recipiente. Livelli elevati di olio spesso portano a una scarsa bagnabilità del disossidante.
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